16 aprile 2022

Una via crucis da ospedale

 No, non è una battuta. La via crucis di ieri sera è partita veramente dal piazzale dell'ospedale di Asti con molta gente, come non se ne vedeva da tempo. Molti giovani (anche se alcuni erano già insieme per via delle esperienze di triduo pasquale condiviso). Al momento dell'avvio, qualcuno era alle finestre ed è stato molto significativo pensare ad un gesto di speranza lasciato a persone che soffrono oppure ad una realtà di lavoro, come quella dell'ospedale, che ha sofferto assai in questi ultimi due anni. Finalmente la Provvidenza ha posto fine all'usanza precovid di affidare la preparazione di ogni stazione a parrocchie o realtà varie, con un esito spesso strappalacrime, barocco o stucchevole. Meglio una traccia già pronta, specie se significativa come quella di ieri, ispirata al beato Charles de Foucauld. Un'ultima domanda che mi sono fatto: come mai la via Crucis del Papa ha sempre spunti molto concreti, mentre questa viaggia a due metri da terra, nei meandri del cuore dell'uomo, senza mai fare riferimenti espliciti a cosa succede nel mondo? Profondità mistica o intimismo da pochi soldi?


Facci ritornare a te, Signore, e noi ritorneremo;
rinnova i nostri giorni come in antico,
poiché non ci hai rigettati per sempre,
né senza limite sei sdegnato contro di noi.
(Lam 5,21-22)




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