07 dicembre 2022

deontologia giornalistica

 Gli ultimi crediti necessari per l'aggiornamento giornalisti li ho guadagnati ieri in un incontro che si è svolto ad Asti sull'etica del giornalismo e l'elenco delle carte dei diritti, che è stato trattato dal presidente dell'Ordine del Piemonte. Un'ora e mezza inizialmente di purga, perchè tutte cose già risapute (ma che fa sempre bene rinfrescare) e poi interessanti man mano che si parlava di carte meno conosciute o più recenti. Alla fine sono stato soddisfatto di aver partecipato e mi sono detto che se la gente sapesse il lavoro che c'è dietro all'attività giornalistica non farebbe di tutta l'erba un fascio, condannando i giornalisti a "fare sensazione". In fondo quelli che fanno i furbi sono una minoranza, ma come in tutte le categorie (preti idem) una minoranza che infanga una maggioranza. Ma mi sono anche convinto ulteriormente di una cosa che pensavo già prima e che ieri ho sentito ribadire dalle alte sfere: i diritti e doveri dei giornalisti non sono di una categoria ma sono per tutta la collettività, perchè uno dei pilastri della democrazia è la possibilità di parlare contro i potenti. 

"Mentre lei ancora parlava, il giovane disse: «Che aspettate? Non obbedisco al comando del re, ma ascolto il comando della legge che è stata data ai nostri padri per mezzo di Mosè. Tu però, che ti sei fatto autore di ogni male contro gli Ebrei, non sfuggirai alle mani di Dio." (2 Mac 7,30-31)

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