25 luglio 2010

intervista dal kosovo

Ho mandato alcune domande per un articolo su Gazzetta d'Asti a don Jeton, il sacerdote del Kosovo che è stato in Italia dieci giorni con alcuni giovani. Mi ha colpito in modo particolare ciò che ha risposto alla domanda: "Che cosa vi ha colpito in positivo e in negativo dei cattolici italiani che avete incontrato in questi giorni?". Ecco cosa scrive:
"Cerco in qualche modo di essere anche interprete delle emozioni e del vissuto dei miei ragazzi con i quali ho vissuto questa esperienza, tra l'altro bellissima e indimenticabile. Abbiamo notato insieme tantissime cose positive in questi giorni. Direi quello che colpisce di più è la semplicità e la disponibilità di tante persone a mettersi al servizio degli altri; abbiamo notato il bisogno, la sete per uno stile di vita diverso, quello che deriva proprio dal Vangelo, quello che ama la vita e che rende più aperti verso gli altri. Ho annusato una stanchezza della gente nell'egoismo, nell'edonismo, nel consumismo, quindi abbiamo sentito che la gente vuol tornare di più alle relazioni vere e sincere e soprattutto di trovare la gioia nell'accogliere gli altri e mettersi al servizio dei fratelli secondo l'esempio di Gesù. Di negativo direi, spero di non esagerare, ma è forse quel sonno che ha preso quasi tutta l'Europa , compreso anche l'Italia. E' un sonno che ha tolto la consapevolezza di ciò che l'Europa è stata e di ciò che è oggi. Sembra che il popolo italiano e anche i fedeli cattolici non conoscano i propri valori. Quelloc he manca mi sembra proprio è questa consapevolezza di ciò, che gli altri vi stimano. Voi italiani non sapete che avete tanta responsabilità perché siete modello per gli altri. Quindi dovete puntare in alto e diritto perché anche gli altri possano seguire le vostre orme".
Non c'è bisogno di commento... O forse sì?

0 Commenti:

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page