11 febbraio 2010

obama

Ieri su Aggiornamenti Sociali leggevo un articolo intitolato "Obama ha perso la rotta?" in cui si fa il punto di un anno di presidenza degli Stati Uniti. Il titolo completo dell'articolo era la domanda di fondo: "Obama, presidente prigioniero o riformista furtivo?". Dato che Obama è il mio mito, l'ho letto con attenzione e devo dire che mi sono convinto della seconda possibilità. Veramente quando c'è da cambiare la struttura di qualcosa (e non solo fare delle piccole modifiche) ci sono due strade: o la rivoluzione con lo strascico di vittime che inevitabilmente comporta oppure una trasformazione prima culturale, fatta di piccoli gesti simbolici e di parole mirate, che non punta a cambiare subito tutto ma ad abituare la gente al grande cambiamento che interverrà dopo. Questa è la strada di Obama e questa dovrebbe essere la strada per passare dalla fede tradizionale (che ora si rimpiange come se quella fosse la vera fede...) alla fede del terzo millennio. Gesti simbolici e parole mirate per un cambiamento culturale. Quanto lavoro c'è da fare, ma anche che bello avventurarsi su nuovi sentieri!

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