27 maggio 2012

chiesa "cattolica"

Ieri sera ci sono state le ordinazioni sacerdotali di due nuovi sacerdoti per la chiesa di Asti, uno indiano (don Giorgio) e l'altro brasiliano (don Rodrigo). Giustamente è stato fatto notare dal Vescovo che era la prima volta che non si ordinava almeno un italiano. E simpaticamente al termine della celebrazione i due modi di ringraziare dei due nuovi sacerdoti hanno dato una impressione molto chiara della loro cultura e, se si vuole, del modo di vivere e di esprimere la fede. E poi mi sono detto: e chissà com'è il modo "italiano" di esprimere la fede... Forse dovremmo chiederlo a loro e così incominciare a superare l'idea che loro debbano "integrarsi" dentro un modo nostro di vivere la fede (questo al massimo lo si può dire dell'integrazione in una cultura nazionale). Forse è quando si comincia a perdere qualche tratto di "nazionalismo" della fede che emerge in tutta purezza la cattolicità (universalità) della chiesa. Saranno loro a snazionalizzarci, così come potremmo fare noi se mai dovessimo operare in una chiesa straniera.

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