13 novembre 2013

star bene o essere felici?

Trovo che la riflessione dell'Agesci (scout) sulle cose che riguardano il mondo educativo siano spesso acute, comprensibili e fedeli al mondo dei ragazzi. Per esempio sull'ultimo numero della rivista "Progetto Educativo", tutto centrato sull'affettività, c'è un articolo che distingue lo star bene dall'essere felici. In particolare questo ragionamento mi è rimasto impresso: "Questo modo di cercare la felicità (nel senso dello star bene) ha due premesse fasulle. La prima è che l'individuo esista a prescindere dagli altri. La seconda è che ciò che conta è solo il presente (meglio: l'attimo presente). La prima premessa è falsa. Tutti noi esistiamo solamente in relazione agli altri. Sono altri che ci hanno messo al mondo, altri che ci hanno fatto e fanno crescere, altri che ci permettono di vivere (...) Aggiungo che la concezione cristiana di Dio esclude persino che Dio stesso possa esistere da solo. Tanto è vero che lo si descrive come una comunità (Trinità). La seconda premessa è altrettanto irreale. L'attimo presente è del tutto inafferrabile. E' un punto. Nel momento in cui lo penso, è già passato. Ancorare la propria vita (anche affettiva) all'attimo presente significa costruirla sul nulla".
A proposito di affettività: bellissimo il film "Bianca come il latte, rossa come il sangue".

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