17 maggio 2014

di buone intenzioni...

Reduce da un interessante consiglio pastorale diocesano in cui si sono espresse proposte per rinnovare la chiesa locale a partire dall' Evangelii Gaudium di papa Francesco. Sono anche state presentate alcune iniziative significative da portare al Convegno della Chiesa Italiana di Firenze. Ricordando però il detto popolare che "di buone intenzioni è lastricato l'inferno" (e non il purgatorio) mi immagino che se non si darà seguito alle proposte, magari puntando su qualcuna in specifico, e si passerà un altr'anno a parlare di qualcos'altro, allora non si finisce in purgatorio, ma all'inferno. Si dovrà pagare per tutte le parole spese, le riunioni convocate, i contributi messi per iscritto, il tempo speso solo per sentire come suonano bene le parole se ben infilate in una successione logica o almeno evocativa di realtà che si trasformeranno solo quando si sarà obbligati a farlo e non per libera scelta responsabile.
E' vero, nessuno è in malafede, nessuno vuole impedire nulla. Chiunque può rimboccarsi le maniche e lavorare: non gli sarà impedito. Giusto: nell'epoca del relativismo non ci si mette mai esplicitamente contro qualcosa. Basta mettere altra carne al fuoco, suscitare nuove emozioni, evocare nuovi paradisi ecclesiali e evangelici. Non siamo nel regno della malvagità: solo in quello della patologia, che scambia la parola per la realtà, il dire con il fare, il proporre con l'aver già fatto.

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