16 aprile 2014

bussola, radar, decoder

Sulla rivista Vita e Pensiero n. 1 di quest'anno ho letto in un articolo del gesuita Antonio Spadaro un'immagine molto suggestiva del cambiamento culturale avvenuto nei riguardi della fede. Lui scrive che una volta ci si comportava come si fa con la bussola: essa indica sempre il nord e in base a quello si stabiliscono le altre posizioni. Così una volta la fede indicava sempre la direzione e in base a quello tutto trovava il suo posto.
Poi si è passati ad agire come con il radar: non c'è più un nord, ma si è aperti in ogni direzione a captare i segnali di qualche presenza. Così con la fede: si abbandonano le cose tradizionali (credenze, riti, valori) date per scontate e si è attenti a percepire la presenza di Dio dovunque essa appaia.
Oggi si tende a fare come con il decoder, che intercetta tutto e trasforma tutto e poi siamo noi a scegliere il canale. Così con la fede: si viene subbissati di risposte e noi si deve capire quali sono le domande fondamentali. La fede in questo aiuta a porsi le giuste domande e non a dare risposte.

2 Commenti:

Alle 20 aprile 2014 alle ore 23:34 , Anonymous Anonimo ha detto...

E se le tradizioni abbandonate fossero il binario che conduce alle domande ed alle risposte? Se quei gesti e rituali abbandonati avessero il potere di avvicinarci a Dio?

 
Alle 26 aprile 2014 alle ore 19:02 , Anonymous dino ha detto...

Effettivamente bisogna dire che la bussola serve sempre, la vendono ancora oggi e se ti perdi nei boschi il radar non ti serve nulla :-) tanto meno il decoder..

 

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