19 marzo 2015

ancora sulla benedizione delle famiglie

Ancora questa mattina ripenso al giro appena concluso (il sesto, da quando ho iniziato qui). E' bello pensare che la benedizione del Signore passa nel caldo dell'estate, nel freddo dell'inverno, sotto la pioggia, a volte con la neve (quest'anno no...) e non si ferma se non da parte di coloro che non la desiderano. Passa le cascine in campagna dove devi fermarti un po' di più e girare in macchina per raggiungerle senza poter preavvisare ma anche i condomini in città dove entri ad una certa ora ed esci dopo parecchio tempo. Passa nelle villette residenziali con il giardinetto dove tutto è curato e gli alloggi dove è un'avventura entrare senza beccarsi qualche malattia. Passa dove la gente non ha di che mangiare degnamente e dove vedi ogni ben di Dio. Passa dove ci sono anziani che non si fidano troppo e dove ci sono bambini che piantano su un macello, dove ci sono cani, cagnetti, cagnacci, ma anche conigli, gattini, acquari, cocorite e perfino pitoni. Passa un anno e non te ne accorgi ed è già ora di ricominciare. Beh però Tex Willer faceva decisamente più chilometri e in condizioni certo più disagevoli...
E al sesto anno puoi dire che hai visto la storia delle famiglie svolgersi: sono nati bimbi, sono morte persone, sono cambiate cose in bene e in male. Chissà come fanno in cielo a tenere sott'occhio l'intero universo: è già un casino provare a tenere sott'occhio una parrocchia.

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