20 agosto 2015

partecipazione e non partecipazione

Ieri sono andato a cena con amici alla festa di una piccola frazione di un comune dell'Astigiano, dove c'era il concerto (e che concerto!) di due bande musicali. Ma erano più che bande, quasi orchestre. Cmq il pubblico era foltissimo, tutto partecipe, con sentimenti palpabili di identità comune e di familiarità tra organizzatori, gente, musicisti. Anche se ero partito un po' smontato dal presentatore (un sindaco di un paese lì vicino) che come si dice in gergo "ti toglie ogni sentimento", alla fine ero stato preso come se fosse abitato lì da sempre.
Esattamente il contrario di un funerale presieduto martedì scorso, quando la gente era talmente fredda e distaccata (anche se tutta presa dal dolore  e contenta di essere lì) da dover saltare diverse formule di risposta per evitare il gelo glaciale. Che però si è creato quando nessuno (nessuno, neanche i vicini che in genere partecipano alla comunione) è venuto a fare la comunione. Boh... non vedevo l'ora di finire... C'è da lavorare tanto sul senso di identità che per tanto tempo è stato messo da parte con l'idea che la gente "doveva" partecipare e senza preoccuparsi se la partecipazione fosse formale o reale...

4 Commenti:

Alle 21 agosto 2015 alle ore 19:25 , Anonymous Stefano ha detto...

Apostasia degli ultimi tempi?

 
Alle 22 agosto 2015 alle ore 08:07 , Anonymous Anonimo ha detto...

Può essere, ma sembra che da questo punto di vista i tempi siano sempre ultimi... (tipo il messaggio dei Testimoni di Geova). Io la leggo diversamente, anche se è tutto da dimostrare: gran parte dei valori e degli stili che in passato erano collegati con la fede sono passati in ambito civile (per es. raccogliere fondi per una causa, organizzare spettacoli puntando sul clima di famiglia, ecc.). In compenso scontiamo il fatto che per qualche decennio in ambito ecclesiale si è dato per scontato che se la gente andava in chiesa era perchè credeva. Di conseguenza si è investito poco sul senso del credere e molto sull'organizzazione di eventi religiosi e di strutture. Oggi i nodi vengono al pettine... però dove si tornare a puntare sul senso del credere allora si intercettano nuovamente i cuori, anche delle giovani generazioni. Il Vangelo è ancora un messaggio buono :-)

 
Alle 28 agosto 2015 alle ore 23:03 , Anonymous Anonimo ha detto...

...siccome questa estraneità durante le celebrazioni dei funerali (mi) capita (sempre più) spesso mi risolvo nell'accompagnarli: "ora ci sediamo per ascoltare la parola di Dio" o solo con un gesto lo indico; e alla Comunione: "...ora chi desidera può accostarsi alla Comunione".
...
Banalità, forse, ma per chi non sa come comportarsi sono apprezzate come gesto di accoglienza e di attenzione per togliere dall'imbarazzo chi suo malgrado si sente in un qualche dovere di partecipare/esserci.
*Oggi finiti gli esercizi spirituali.
...il Predicatore? Pacato!
Auguri per il pellegrinaggio...
dB

 
Alle 28 agosto 2015 alle ore 23:32 , Anonymous dino ha detto...

anch'io spesso faccio così e penso cosa farei se fossi io a stare in un posto che frequento poco, tipo stadio...

 

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