innovazione
Ieri al dibattito tra direttore Caritas Soddu, responsabile del Bureau Médiacal di Lourdes De Franciscis e presidente del consorzio di cooperative "G. Mattarelli" Granata durante il congresso eucaristico diocesano è uscita di nuovo fuori la parola "innovazione". Una parola magica per descrivere il cambiamento epocale che stiamo vivendo e la necessità di introdurre stili totalmente nuovi, a partire dal valore delle connessioni e dei legami rispetto a quella dell'identità. Per il cristianesimo è una rivoluzione: non sei connesso ad altri perchè sei cristiano, ma sei cristiano perchè ti connetti ad altri con lo stile di Gesù.E ancora più t'accorgi che non stiamo perdendo le nuove generazioni, ma ci stiamo perdendo noi, continuando a fare come se niente fosse. Giustamente, come si è detto, papa Francesco è il più citato, anche in contesti che non c'entrano niente con la chiesa. Vero, ma questo è un problema nostro, perchè lui l'innovazione l'ha già attuata, noi manco ci pensiamo.
"Non ricordate più le cose passate,
non pensate più alle cose antiche!
Ecco, faccio una cosa nuova:
proprio ora germoglia, non ve ne accorgete?"
(Is 43,18-19a)

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