16 aprile 2016

innovazione

Ieri al dibattito tra direttore Caritas Soddu, responsabile del Bureau Médiacal di Lourdes De Franciscis e presidente del consorzio di cooperative "G. Mattarelli" Granata durante il congresso eucaristico diocesano è uscita di nuovo fuori la parola "innovazione". Una parola magica per descrivere il cambiamento epocale che stiamo vivendo e la necessità di introdurre stili totalmente nuovi, a partire dal valore delle connessioni e dei legami rispetto a quella dell'identità. Per il cristianesimo è una rivoluzione: non sei connesso ad altri perchè sei cristiano, ma sei cristiano perchè ti connetti ad altri con lo stile di Gesù.
E ancora più t'accorgi che non stiamo perdendo le nuove generazioni, ma ci stiamo perdendo noi, continuando a fare come se niente fosse. Giustamente, come si è detto, papa Francesco è il più citato, anche in contesti che non c'entrano niente con la chiesa. Vero, ma questo è un problema nostro, perchè lui l'innovazione l'ha già attuata, noi manco ci pensiamo.

"Non ricordate più le cose passate,
non pensate più alle cose antiche!
Ecco, faccio una cosa nuova:
proprio ora germoglia, non ve ne accorgete?"

(Is 43,18-19a)

0 Commenti:

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page