17 dicembre 2017

la fede dei piccoli e dei giovani

In questi giorni le confessioni in vista del Natale offrono chicche preziosissime. La bambina albanese che alla domanda "Ma tu senti vicino Gesù?" risponde di sì, perchè quando è venuta in Italia e si è trovata tra bambini che non conosceva e che parlavano un'altra lingua, gli ha chiesto aiuto e ha percepito che la stava aiutando. Oppure il giovane che rivela di aver scoperto una sua capacità di mettere a loro agio le persone, rompendo il ghiaccio pur essendo di natura più timido quando tra loro non si conoscono e con la stessa naturalezza portarle a parlare di temi profondi e che teme di essere troppo orgoglioso in questo. In realtà entrambi dialoghi hanno a che fare col recupero del senso di Dio e del fatto che non essendo più in grado di capirne la grammatica oggi molti vivono negli affanni, in balia di ciò che capita.
Forse deve cambiare la preparazione alla confessione: non interessa sapere che cosa si è fatto di buono o di cattivo se non si ha l'orientamento a Dio. E' quello che ti fa capire che cosa fai di buono o di cattivo e non viceversa...

"a te anela la mia carne, *
come terra deserta, arida, senz'acqua" (Sl 62,2)

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