07 giugno 2018

il diritto a non migrare

Ho trovato questa felice espressione in un articolo sull'immigrazione dal Messico negli Stati Uniti della rivista "Missionari Consolata" di ottobre 2017. Un reportage molto interessante (ma su quella rivista è tutto molto interessante...) su una realtà poco conosciuta, ma che non ha nulla da invidiare alla migrazione con i barconi attraverso il Mediterraneo. Anche là c'è criminalità che specula sopra questi poveracci. Ma mentre normalmente si dice che ogni persona ha diritto di migrare dove vuole, qui si puntualizza che il diritto sarebbe di "non migrare", di avere una vita dignitosa in patria e di non essere obbligati a cercare un futuro altrove, fare viaggi impossibili e in più prendersi dei "criminali" e degli "invasori" e vari altri epiteti coloriti. Inoltre, tanto per sorridere un po', alla domanda su Trump e la sua politica del muro, padre Alejandro Solalinde, il sacerdote messicano che ha fondato una comunità per ospitare anche solo temporaneamente i disperati della migrazione, risponde così: "Trump è un pover'uomo. L'unica cosa che ha è il denaro. Ha vissuto per accumulare denaro ma non potrà portarlo con sé"...

"Non accumulatevi tesori sulla terra, dove tignola e ruggine consumano e dove ladri scassinano e rubano; accumulatevi invece tesori nel cielo, dove né tignola né ruggine consumano, e dove ladri non scassinano e non rubano. Perché là dov'è il tuo tesoro, sarà anche il tuo cuore" (Mt 6,19-21)

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