30 giugno 2021

Dalla campagna alla città

 Terminate le benedizioni delle famiglie in campagna da ieri si riprende in città. La differenza è notevole: tempi più serrati, le persone, anche quelle molto espansive, sembrano avere i minuti contati. E' molto più facile non trovare nessuno a casa, tranne quelli che vogliono farsi trovare e, soprattutto nei palazzi, si capisce che c'è molto più anonimato: al massimo conosci quelli del tuo pianerottolo, ma non sempre gli altri. Eppure pare che ci sia bisogno di questo giro, per comunicare che li si tiene a mente e che almeno una volta all'anno li si raggiunge in qualche modo. Ieri poi ho incontrato una giovane famiglia che si era trasferita giusto la settimana prima delle chiusure all'inizio dell'epidemia e che era molto contenta di questo gesto (atteso per un anno e mezzo...). Insomma: non lo si fa con spirito coloniale (tenere sotto controllo tutti) ma con spirito missionario.

" Dopo questi fatti il Signore designò altri settantadue discepoli e li inviò a due a due avanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi" (Lc 10,1)

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