13 luglio 2025

Recupero 3: carceri

 Giovedì scorso ho iniziato ad ascoltare il podcast "Wilson", del direttore del Post Francesco Costa e ad un certo punto l'ho interrotto un po' disgustato. Questa settimana parlava delle condizioni di vita nelle carceri italiane e ne parlava senza mezzi termini e con testimonianze. Un pugno nello stomaco, al punto che l'ho interrotto dicendomi "Non si può star male per un reportage...". L'ho ripreso il giorno dopo e l'ho ascoltato fino in fondo, dopo che ne avevano parlato anche nella rassegna stampa del Post venerdì mattina. Una vergogna nazionale e stupisce che chi continua a non prendere provvedimenti lo motiva con il fatto della "certezza della pena", quando una buona parte delle persone lì recluse non sono condannate ma sono in attesa di giudizio. Eppure per l'esperienza che abbiamo nella collaborazione di Gazzetta d'Asti con il carcere di Asti sono possibili delle misure almeno attenuanti della disumanità delle persone. Naturalmente a questo punto dipende da chi dirige il carcere...

"E in quella notte, quando poi Erode stava per farlo comparire davanti al popolo, Pietro piantonato da due soldati e legato con due catene stava dormendo, mentre davanti alla porta le sentinelle custodivano il carcere. Ed ecco gli si presentò un angelo del Signore e una luce sfolgorò nella cella. Egli toccò il fianco di Pietro, lo destò e disse: «Alzati, in fretta!». E le catene gli caddero dalle mani" (At 12,6-7)



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