16 gennaio 2012

povera chiesa...

Questa mattina ho avuto l'occasione di ascoltare la testimonianza di un sacerdote amico che da qualche mese si trova in Perù in una diocesi che è bene non nominare, ma il cui vescovo è italiano. Raccontando della sua esperienza mi ha detto che il "reclutamento" dei seminaristi è un vero e proprio "reclutamento": si riempie il seminario di ragazzi chiedendo una disponibilità di massima e poi si dà loro una formazione rigidissima, creando una selezione naturale quasi darwiniana.
Quelli che riescono a resistere, non solo sono inquadrati (nel senso della rigidità), ma in caso di crisi difficilmente riescono ad uscire. Ad uno che aveva espresso le sue difficoltà, gli è stato detto di esprimere cinque motivazioni utili per farlo, visto che la diocesi aveva pagato la sua formazione. Ad un altro, ridotto allo stato laicale a tempo di record, è stato negato di avere contatti con sacerdoti della diocesi, anzi ai sacerdoti è stato impedito sotto pena di peccato grave, di contattarlo...
E pensare che il vescovo fa parte di una congregazione la cui casa madre è ad Asti... chi ha orecchi per intendere, intenda...

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