12 giugno 2013

laboratorio di idee

In questi giorni mettendo a punto un progetto che la Diocesi proporrà per l'educazione dei giovani al lavoro, l'aiuto all'imprenditorialità giovanile e l'evangelizzazione di queste dimensioni (il progetto si chiama "Policoro"), parlando con alcuni della confartigianato giovani è venuto fuori come l'avere poco tempo per pensare, progettare e ideare alla fine vada a scapito non solo della qualità dei prodotti ma anche del futuro. Non si sperimenta più nulla, non si innova più e tutto serve per guadagnare il massimo col minimo dei costi. Ma quando il mercato cambia, non ci sono più margini di trasformazione e non si riesce più a guardare positivamente al futuro.
Forse questo vale anche per la chiesa, per la scuola, per tutti i luoghi sociali: non aver paura di "perdere tempo" a formarsi, a visitare nuove esperienze, a provare e riprovare nuove strade, senza che questo diventi subito iniziativa, gruppo organizzato, ecc. Nei secoli passati c'erano i "salotti" per questo scopo, anche se erano riservati alle classi nobili: e se si facesse un salotto di idee aperto a tutti col solo gusto di confrontarsi sulle questioni più urgenti?

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