26 novembre 2013

riconoscere la fede altrui

L'avevo già sentito dire durante gli esercizi spirituali e questa mattina lo trovo scritto sugli atti della settimana di spiritualità missionaria svoltasi nel 2012 a Loreto. "Che la nostra missione, che la missione della chiesa, almeno in parte, debba consistere anche (ma io penso soprattutto) in questo: cercare presso altri, presso 'quelli di fuori' questa fede per riconoscerla, stupirsene, ammirarla e finalmente additarla al mondo? Vi immaginate l'effetto-sorpresa di un cristiano che dice: 'Vedi, quello lì è un esempio di fede'. 'Ma non è neanche cattolico?' E allora? Dio è il Dio di tutti, non solo dei cattolici!'. A me interessa prima di tutto e soprattutto il cattolicesimo o m'interessa il Signore? M'interessa che uno si faccia cristiano o che sia felice? A Dio sembra interessa che 'abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza (Gv 10,10). Il resto è importante, ma questa cosa è più importante di tutto".
Forse il linguaggio è un po' radicale ma che la nuova evangelizzazione sia anche "dare nome" a esperienze che non si riconoscono più come religiose penso sia una strada interessante.

1 Commenti:

Alle 28 novembre 2013 alle ore 10:08 , Anonymous Anonimo ha detto...

Se fosse un post su Fb, cliccherei "mi piace"! =)

 

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