04 dicembre 2014

cristianesimo di campagna

Ieri sono stato a cena in un paese dell'astigiano da una famiglia di amici e ci siamo trovati a parlare della loro parrocchia e delle parrocchie in giro per il mondo che si trovano a frequentare. Sentendoli mi dicevo che nei paesi la situazione della fede è ben diversa che in città: come fossero due mondi diversi. In città funziona il meccanismo della "scelta individuale" e solo in seconda battuta quello del senso di appartenenza. In paese invece le due cose sono assolutamente intrecciate e non puoi dire che sia una fede "vecchio stile". La città dà più soddisfazioni in termini di progetti, di esperimenti di nuove strade da percorre. Il paese ti può dare più soddisfazione in termini di comunità, di calore umano, ma può anche essere l'esatto opposto se c'è qualche prete pazzo o esaltato o se ci sono casini tra la gente.
Insomma: il cristianesimo è ben più che una religione. Assomiglia al gas nobile (tipo l'elio) che si estende dove trova spazio e che dilata gli orizzonti, sollevando in alto perché "il mio giogo è dolce e il mio carico leggero"

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