17 aprile 2016

cammino di fede

Ma si può programmare un cammino di fede? Discorso venuto fuori ieri sera con i capi scout che stanno redigendo il progetto educativo per i prossimi anni. Questa mattina pensando ad un giovane che ha fatto un cammino di fede partendo da un'esperienza di scambio scolastico con un famiglia evangelica degli Stati Uniti, passando per strade varie e giungendo a pensare ora ad un futuro di vita diverso da quello "normale" di tutti, direi proprio di no. Solo alla fine capisci il cammino fatto ma non lo programmi. La fede scatta e poi la coltivi oppure coltivi l'attesa che scatti ma non la determini.
Questo rende la pastorale giovanile molto esigente: i "cammini" non sono cammini, sono al più dei programmi catechistici che magari non ti portano da nessun'altra parte se tu non lo vuoi. Viceversa a volte le novità della vita ti fanno fare dei salti nel nuovo senza precedenti. Ma neanche in quel caso cammini solo, prima salti e poi eventualmente ti guardi intorno e  cammini.

"Ancora informe mi hanno visto i tuoi occhi
e tutto era scritto nel tuo libro;
i miei giorni erano fissati,
quando ancora non ne esisteva uno"

(Sl 139,16)

1 Commenti:

Alle 19 aprile 2016 alle ore 15:18 , Anonymous Anonimo ha detto...

Mi piacciono gli ultimi post con un brano esemplificativo della Bibbia al fondo.
Azzeccatissimo!

 

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