04 ottobre 2016

anonimato urbano

Durante il giro per la benedizione delle famiglie ho scoperto che una casa che da tempo consideravo disabitata (non avevo mai messo il cartello di preavviso...) era invece abitata da una persona che lavora tanto, partendo al mattino presto e arrivando alla sera tardi. E pensare che si trova a 100 metri dalla chiesa...
Mi ha fatto pensare: in città è possibile vivere un anonimato, che se è scelto ok, ma se è imposto, la cosa si fa seria. Uno può scomparire in città, può decidere di non intrattenere più rapporti con i vicini e vivere da invisibile. Ma perchè uno dovrebbe decidere di vivere così? Se non ha fatto nulla di male, perchè uno dovrebbe nascondersi?

"Signore, tu mi scruti e mi conosci,
tu conosci quando mi siedo e quando mi alzo,
intendi da lontano i miei pensieri,
osservi il mio cammino e il mio riposo,
ti sono note tutte le mie vie" (Sl 139,1-3)

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