10 febbraio 2017

Gender

Ho iniziato a leggere il numero di gennaio di National Geographic interamente dedicato alla questione del gender. Avevo già sentito in giro le polemiche su come era stato affrontato l'argomento, quasi fosse una questione di vita o di morte quando invece coinvolge ristrette minoranze. Devo dire che sono stato colpito e anche scioccato dalle classificazioni con i termini più fantasiosi: è un mondo in cui non mi ritrovo. Specie quando sono i bambini a definirsi così, con termini che evidentemente sono stati coniati da adulti.
Nello stesso tempo ammetto che per ora un fondo di plausibilità lo trovo: veramente ci sono persone la cui identità di genere non corrisponde al
sesso biologico. Per ora non viene sposata l'idea che uno il genere se lo scelga, come viene banalmente divulgato.
Forse quello che disturba è la guerra che si sta creando e che polarizza le posizioni: o se favorevole o sei contrario. Non so chi l'abbia iniziata, ma ora che è esplosa avrà come ogni guerra morti e feriti. La prima a morire è la verità, che in genere non sta mai da una sola parte.

"E Dio creò l'uomo a sua immagine;
a immagine di Dio lo creò: 
maschio e femmina li creò" (Gn 1,27)

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