08 febbraio 2017

interesse su Dio

Oggi una signora albanese musulmana non solo ha accettato che entrassi a benedire casa sua, ma per paura che non le suonassi neanche il campanello ha lasciato fuori un post-it con su scritto "Suonare anche qui". Io in realtà non la conoscevo, perchè le altre volte non avevo mai trovato nessuno, perciò avrei comunque suonato. Mi ha colpito questo suo desiderio con l'affermazione "Tanto il Dio è uno solo" come dire "Che si chiami Allah o Jahvé poco importa". Frase teologicamente scorretta ma pastoralmente è una porta spalancata e non saranno preoccupazioni teologiche a farmela chiudere...

Tornato a casa ricevo la telefonata da un parrocchiano che si vuole tatuare "qualcosa di spirituale" e ha pensato al triangolo della Trinità (senza occhio al centro che sarebbe massonico...), la scritta in latino "Dio non ti abbandona se non lo abbandoni" e il suo dubbio era sullo scrivere Jahvé, tanto per dare un tocco ebraico. Un suo conoscente gli aveva spifferato che non era proprio la stessa cosa dire Jahvé e dire Trinità. Così si è fatto spiegare.

Dopo venti minuti ricevo la telefonata di un giovane che deve dare un esame universitario su s. Paolo e ha chiesto spiegazioni sulla concezione che s. Paolo ha di Dio e della sua predestinazione.

Insomma pare che per motivi diversi l'interesse verso Dio sia ben diffuso...La secolarizzazione brucia le strade tradizionali per arrivarci, ma non brucia Dio.

"Se dunque Dio ha dato a loro lo stesso dono che ha dato a noi, per aver creduto nel Signore Gesù Cristo, chi ero io per porre impedimento a Dio?" (At 11,17)

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