31 agosto 2017

togliersi la vita

Sono stato chiamato per via di amici comuni a recitare il rosario a casa di una famiglia il cui figlio neanche 20enne si è tolto la vita dopo che qualche mese fa era stato picchiato da altri perchè omosessuale. C'era un sacco di gente giovane e anche di ecuadoregni-peruviani perchè lui era latinoamericano. Una situazione molto delicata: gente che probabilmente non era avvezza a recitare rosari eppure partecipava come poteva, gente di fede popolare (quella che ha in mente papa Francesco quando ne parla), colpita da un lutto troppo grande e da una situazione troppo complicata. Mi sono trovato a riflettere sui misteri gloriosi e a metterla proprio in termini di annuncio, facendo come se avessi di fronte gente che per la prima volta sentiva queste cose e penso di essermela cavata: ora mi hanno chiesto pure di celebrare il funerale.
Però me ne sono venuto via con un senso di ingiustizia addosso: era un po' che il senso di ingiustizia non si sposava con l'indignazione ma con la tristezza...

"Il ricordo della mia miseria e del mio vagare
è come assenzio e veleno.
Ben se ne ricorda la mia anima
e si accascia dentro di me.
Questo intendo richiamare al mio cuore,
e per questo voglio riprendere speranza" (Lam 3,19-21)


0 Commenti:

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page