28 settembre 2017

il mistero della sofferenza

E' morta una persona di neanche 70 anni che aveva uno squisito senso dell'accoglienza, quasi innato. Morta di malattia e la chiesa ieri era piena per la preghiera del rosario. Quello che si respirava era duplice: la tristezza e le lacrime per un verso; una grande umanità fatta di piccoli gesti, di parole e di sguardi dall'altro. La gente si è ancora fermata a lungo (e in questi casi non bisogna mai mettere fretta perchè escano: sono questi i momenti in cui si costruisce il senso di chiesa come casa e non come ufficio). Poi mi è stato detto da una famiglia vicina con uno dei membri che è riuscito a superare la malattia, che tra loro si era formata una grande amicizia proprio in nome della malattia.
Tutti fuggono dal dolore ma quello che si costruisce di buono nel momento del dolore è infinitamente più solido di quello che si costruisce nel tempo della gioia. Strane constatazioni...

"In verità, in verità vi dico: se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto" (Gv 12,24)

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