03 settembre 2017

preparativi per santiago

Mercoledì si parte per l'ultimo tratto del cammino di Santiago e finalmente si conta di arrivare alla tomba di s. Giacomo. Quest'anno è diverso dagli altri due anni. Intanto l'emozione di arrivare a destinazione rende il percorso più spirituale e meno turistico, avventuroso. E' proprio vero: se uno fa tutto il cammino, è subito mosso da questa attrattiva finale. Se lo si fa a pezzi, i primi anni non ce l'hanno ancora e prevale la bellezza comunque dei luoghi, degli incontri, dello stile di vita.
Inoltre arrivo alla partenza quantomeno disorientato o, come si dice, con la testa piena zeppa. Per una serie di cause impreviste le ultime due settimane sono state dense di cose. Ieri per esempio sono passato dal funerale di un ragazzo ad un battesimo, alle confessioni, ad un matrimonio, ad una messa nel parco di un quartiere con seguente cena. Oggi si è partiti con una messa ai ragazzi al campo ad una messa in parrocchia con battesimo, ad messa pomeridiana seguita dall'apericena del matrimonio di sabato scorso... Devo solo stare attento a non sbagliare omelia a seconda delle persone di fronte.
Pertanto la partenza sarà una liberazione oppure un ennesimo impegno cui far fronte? Penso più la prima, ma la sensazione è di "ebbrezza".

"Infatti, quale profitto viene all'uomo da tutta la sua fatica e dalle preoccupazioni del suo cuore, con cui si affanna sotto il sole?" (Qo 2,22)

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