05 aprile 2018

la curiosità della fede

Ieri sera si è concluso uno dei corsi per gli adulti che si preparano alla cresima e per la prima volta mi è stato chiesto di continuare gli incontri, anche se un po' più diradati. Una bella soddisfazione non tanto per me, quanto perchè nel cuore di alcuni di loro, per loro stessa dichiarazione, si è riacceso qualcosa che era spento. E si sa, quando la fiamma si riaccende, comincia a bruciare... Quante analisi fatte sulla distanza delle persone oggi dalla fede. Forse era meglio dire "dalla chiesa", perchè la fede è proprio necessaria e il non averla... brucia. Bisogna far solo la fatica di portare legna e possibilmente... che non sia verde...

" L'angelo del Signore gli apparve in una fiamma di fuoco in mezzo a un roveto. Egli guardò ed ecco: il roveto ardeva nel fuoco, ma quel roveto non si consumava" (Es 3,2)

3 Commenti:

Alle 6 aprile 2018 alle ore 15:36 , Anonymous Anonimo ha detto...

In questa oscurità, il fuoco che accendi non si spegne mai, non si spegne mai...
Dans nos obscurités, allume le feu qui s'é teint ja mais, qui s'é teint ja mais...
Within our darkest night, you kindle the fire that never dies away, that never dies away...

 
Alle 11 aprile 2018 alle ore 15:15 , Anonymous Anonimo ha detto...

re sono gli aspetti che emergono dal brano di Luca: uno intellettuale ("aprì loro la mente per comprendere le Scritture"), uno affettivo ("per la gioia") e uno operativo ("Di questo voi siete testimoni"). Sono tre aspetti essenziali della fede, perché Gesù non resti un "fantasma", ma diventi, per ciascuno di noi, un commensale, un compagno di viaggio.

L'aspetto intellettuale anzitutto: nel nostro mondo iper-specializzato, sono necessari vent'anni di studio per ottenere una qualifica, ma lasciamo la fede nel mondo dell'approssimativo e dell'infantile. Sovente la nostra fede si limita a tre cognizioni imparate al catechismo! Il Signore ci apre la mente all'intelligenza delle Scritture: dedichiamo tempo a leggere e capire la Parola, a renderla viva nella nostra vita. Questa lettera d'amore che è la Bibbia troppo spesso giace impolverata nel fondo dei ripiani delle nostre librerie! Spolveriamola…!

L'aspetto affettivo: i discepoli provano una grande gioia, quasi un turbamento, nel vedere il Signore: la fede non può rimanere su di un piano di adesione esteriore ("conosco" la fede) ma deve necessariamente coinvolgere il nostro cuore, i nostri affetti. Finché non saremo conquistati dalla bellezza e dalla gioia che scaturisce dalla presenza del Cristo, non potremo veramente dirci cristiani.

Infine l'aspetto della testimonianza, della concretezza, del contagio: la fede diventa testimonianza. Il Signore è venuto per portarci la pace interiore, il perdono che è la profonda riconciliazione con noi stessi e con gli altri. Lasciamoci dunque raggiungere da Lui senza paura: il Signore ancora oggi ci ripete: "sono proprio io!" E così potremo testimoniare con la nostra vita che il Signore è veramente risorto!

 
Alle 13 aprile 2018 alle ore 07:57 , Blogger dino ha detto...

L'ultimo commento è un errore. Si riferisce al post successivo, ma è stato postato qui per sbaglio.

 

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page