15 luglio 2018

la sfida della comunità

Un po' di discussioni in oratorio per via di stanze lasciate in disordine. Il tutto sul gruppo WhatsApp: il nuovo luogo / non luogo dove le discussioni sono rese più difficili per il fatto che non vedi in faccia chi ti parla e non ne cogli i toni giusti. Così le parole sono facilmente travisate. Viene spontaneo prenderserla con chi non fa andare le cose come dovrebbero e ce ne sono tutti i motivi. Chi lascia in disordine deve capire che se tutti facessero così sarebbe il caos e l'oratorio sarebbe negato nei fatti.
Ma la posta in gioco sta da un'altra parte: la capacità di confrontarsi e di dirsi le cose che non vanno avendo a cuore una comunità e non una attività, anche se svolta a favore della comunità.
E' un tirocinio continuo che siamo chiamati a fare perchè la comunità non è che ci sia o non ci sia: o si costruisce giorno per giorno o si distrugge giorno per giorno.

"Allora, sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuol essere il primo, sia l'ultimo di tutti e il servo di tutti»." (Mc 9,35)

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