06 settembre 2018

arrivati dalla nave Diciotti

Ieri sera durante una riunione per fare il punto sulla famiglia eritrea che attraverso i corridoi umanitari è giunta fino a noi sono arrivati tre degli eritrei che erano sulla famigerata nave Diciotti e che saranno ospitati da Caritas Asti. Un momento molto toccante perchè per l'emozione uno non riusciva neanche a parlare. 24, 23 e 26 anni con più di un anno passato in Libia tra detenzione in carcere, liberazione dietro pagamento di tangente e reincarcerazione.
Poi il direttore di Caritas Asti ha pubblicato sul gruppo whatsapp dell'accoglienza qualche battuta sul fatto che non fossero palestrati, non avessero cellulare e altro simile; io le ho girate sul gruppo dei preti e diaconi della diocesi e un collega mi ha risposto ringraziando, in quanto vi sono preti che in omelie se la prendono con gli immigrati (riportato da suoi parrocchiani). Il che mi ha fatto capire che i tempi sono cambiati e se si tace, si è conniventi con certe posizioni razziste, spingendo persone ignoranti (come il prete di cui sopra che usa il pulpito per esprimere le sue idee), persone semplici, persone impaurite e persone "moderate" nelle fauci di qualche pescecane. Se è guerra di posizioni, che guerra sia.

"Allora il Signore disse a Caino: «Dov'è Abele, tuo fratello?». Egli rispose: «Non lo so. Sono forse il guardiano di mio fratello?»." (Gn 4,9)

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