15 settembre 2018

dal voodoo alla conversione

Continua la vicenda con il giovane conosciuto la settimana scorsa, che, dopo una vita seriamente disperata dice di aver avuto un segno di luce e di aver sentito dentro una forza d'amore mai sentita prima e che al raccontarlo gli vengono le lacrime agli occhi. Ne resto colpito profondamente perchè pare la conversione di s. Paolo: anche per lui c'è la sensazione di essere buttato a terra in ginocchio non per umiliazione ma come segno di svolta. E ora con lui si avvia tutto un percorso di conoscenza della fede, di Gesù Cristo, del senso della sua missione rispetto cui io non sono poi così preparato.
Non siamo preparati ai fenomeni mistici che attribuiamo a fragilità psichiatriche, ma si sa: il confine tra la mistica e la follia è proprio sottile... E mi vengono a nausea tutti i discorsi sull'evangelizzazione e sull'iniziazione cristiana. Mi sa che noi diamo il vocabolario e la grammatica dell'esperienza di fede, ma quella dipende dall'alto. E guai se non siamo pronti a offrire la grammatica e il vocabolario a coloro che hanno avuto un'esperienza mistica e non sanno di che si tratta!

"Filippo corse innanzi e, udito che leggeva il profeta Isaia, gli disse: «Capisci quello che stai leggendo?».Quegli rispose: «E come lo potrei, se nessuno mi istruisce?». E invitò Filippo a salire e a sedere accanto a lui" (At 8,30-31)

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