04 dicembre 2018

in subbuglio per il decreto sicurezza

Ieri nel gruppo whatsapp del clero diocesano qualcuno, riportando un articolo di Avvenire sull'estromissione degli stranieri con diritto di asilo dagli Sprarr in Sicilia a seguito del decreto sicurezza ha invocato un intervento più diretto ed esplicito della Chiesa e dei sacerdoti. Sacrosanto: ne vedremo delle belle prossimamente. Ma non bisogna dimenticare che alcune responsabilità ce l'hanno coloro che negli ultimi anni hanno aperto ad una accoglienza indiscriminata, senza preoccuparsi del fatto che i tempi di risposta alla richiesta di asilo politico si sarebbero prolungati all'infinito, del fatto che avere centinaia di persone in attesa sarebbe stato una bomba ad orologeria anche per l'esasperazione degli italiani e del fatto che si sarebbe moltiplicato il mercato di cooperative che lucrano sull'accoglienza.
Pertanto la linea sottile entro cui intervenire come Chiesa passa tra il dovere morale dell'accoglienza e il far proprio il senso di incertezza della gente: se manca il primo tradiamo il Vangelo, se manca il secondo lo tradiamo lo stesso da un'altra parte.

 "E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi" (Gv 1,14)

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