02 dicembre 2018

oratorio misto

Anche ieri in oratorio c'era gente marocchina, italiana, rumena, albanese, africana. Quasi tutti nati in Italia, ma di seconda generazione. Abbiamo anche fatto qualche domanda ai marocchini per scrivere un pezzo da pubblicare sul giornalino di Natale: sono ben contenti (e anche le loro famiglie) di frequentare l'oratorio e sanno che non sono obbligati a prendere parte alla preghiera. Ma intanto possono imparare un canto sul Natale e possono respirare uno stile di vita e dei valori, che non sono sempre quelli dell'Islam.
Fortunatamente l'ordinario della vita è fatto di collaborazione e di scambio, mentre ai media, alla gente un po' grossolana e a chi ha interesse di fomentare l'odio restano le situazioni di delinquenza straniera (che pure ci sono) e di diffidenze reciproche. Basta capire da che parte stare.

"Vi dico anche: c'erano molte vedove in Israele al tempo di Elia, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elia, se non a una vedova in Sarepta di Sidone. C'erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo, ma nessuno di loro fu risanato se non Naaman, il Siro»." (Lc 4,26-27)

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