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André Comte-Sponville |
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Pablo d'Ors |
Sul numero 5 di
Vita e Pensiero c'è un interessante confronto a due voci tra il filosofo francese André Comte-Sponville e l'autore spirituale spagnolo Pablo d'Ors sul rapporto tra religione e spiritualità. Il primo, che si dichiara ateo, afferma di poter avere una spiritualità pur non credendo in una religione. Il secondo usa un'immagine: la religione è il calice, la spiritualità il vino. Mi piace più la seconda, anche se capisco la prima. E forse è proprio questa immagine a dire come mai tanto dibattito pastorale non porta a nulla: stiamo disquisendo sul calice e non ci preoccupiamo del vino che c'è dentro. Invece la gente si divide in due: chi si fa attrarre dal calice, anche perchè magari non beve vino (triste...) e chi non si fa ingannare dal calice e cerca il vino buono.
"E come ebbe assaggiato l'acqua diventata vino, il maestro di tavola, che non sapeva di dove venisse (ma lo sapevano i servi che avevano attinto l'acqua), chiamò lo sposo e gli disse: «Tutti servono da principio il vino buono e, quando sono un po' brilli, quello meno buono; tu invece hai conservato fino ad ora il vino buono»." (Gv 2,9-10)
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