18 marzo 2019

come si genera violenza

Ieri ho toccato con mano come si genera violenza e come questa degenera. Il ragazzo eritreo ospitato in parrocchia è stato minacciato seriamente da un padre il cui figlio di 9 anni aveva ricevuto il giorno prima un calcione per un equivoco su una frase detta mentre il ragazzo eritreo calciava un pallone. Il bambino lo avrebbe incoraggiato ma il ragazzo è stato disturbato nel tiro e ha pensato che lo prendesse in giro: di qui il calcione. Il padre si è fatto vivo solo ieri, vedendo nel campetto "l'aggressore" del figlio e lo ha seriamente minacciato fino a farlo andar via. Il ragazzo è venuto da me e insieme siamo tornati al campetto dove ho visto chi era il padre: persona che conoscevo bene, buono d'animo ma ferito dalla vita e diventato violento specie quando si tratta dei figli. E così pensavo: le ferite ricevute dalla vita (sia del ragaz
zo eritreo, sia del padre) diventano fonte di possibile guerra e violenza. Dietro ogni violenza ci sta una ferita, un fallimento, un senso negativo verso la vita, maturato chissà come.

"Lamec disse alle mogli: «Ada e Silla, ascoltate la mia voce;
mogli di Lamec, porgete l'orecchio al mio dire.
Ho ucciso un uomo per una mia scalfittura
e un ragazzo per un mio livido.
Sette volte sarà vendicato Caino,
ma Lamec settantasette»." (Gn 4,23-24)

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