06 marzo 2019

Quaresima sociale

All'inizio della Quaresima salta all'occhio il messaggio di papa Francesco che è un sapiente mix di temi tradizionali (conversione, lotta al peccato, tentazioni, ecc.) declinato con le questioni sociali, in particolare la cura del creato. Nella chiesa latinoamericana è dato per scontato il legame tra personale e sociale, mentre da noi no, al punto che si parlava in passato della fede tradizionale fatta di buoni propositi e di fede di stampo comunista in cui si parlava di problemi sociali. Forse è giunta l'ora di unire le due facce della medaglia per dire che il digiuno è anche quello dall'uso senza misura del territorio per impiantarci infrastrutture che sono sì utili ma come anche utile in passato era sfruttare le risorse naturali africane per arricchire l'Europa, considerata faro di civiltà. Ora il "faro di civiltà" è l'economia, non intesa come "organizzazione dell'utilizzo di risorse scarse (limitate o finite) attuata al fine di soddisfare al meglio bisogni individuali o collettivi" (da Wikipedia) ma come attività finalizzata a produrre ricchezza.

"Il Signore Dio prese l'uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse" (Gn 2,15)

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