ancora sulle omelie
Ieri sono stato al convegno regionale delle comunicazioni sociali della conferenza episcopale piemontese e un giornalista della Stampa, Michele Brambilla, nel suo intervento ha detto che secondo lui la gente nelle omelie non amerebbe sentire parlare di tutto (dagli immigrati, all'aborto, alle questioni di attualità) ma amerebbe sentire il cuore del mistero cristiano, cioè ciò che non sente da nessun'altra parte. Io che avevo deciso di cambiare l'omelia di oggi, che mi sembrava troppo "spirituale", ho deciso di mantenerla così com'era. Veramente difficile costruire l'omelia... Che ne pensate?
Etichette: comunicazioni sociali, omelia
2 Commenti:
Temo di scrivere sciocchezze, se è così correggimi, per favore! :)
Il mistero cristiano è Gesù e mi pare che se ne parli poco: non ho MAI sentito un sacerdote dire che Gesù è nel tabernacolo, di passare a salutarlo ogni tanto, magari fermandosi qualche minuto da Lui dopo Messa, che l'ostia consacrata è davvero il Suo corpo e non un simbolo, ecc... credo che tanti non lo sappiano perchè davanti al tebernacolo c'è poca gente, di solito! ma se ci fosse il nostro tragicomico premier, quante persone si affollerebbero? ci sarebbe la fila!!
Inoltre, ma non so se sia facile, sarebbe bello ripetere con parole semplici le situazioni -raccontate nella lettura- che Gesù ha dovuto affrontare e come le ha risolte, affinchè prendiamo esempio da Lui!
Le indicazioni concrete su COME vivere le letture, sono sempre interessanti: non saremo giudicati sulla teoria cristiana, ma su come l'abbiamo applicata. Se fossero espresse nella forma di un piccolo impegno da prendere, con la promessa di valutare, la Domenica successiva, se e come abbiamo tenuto fede all'impegno preso? Concordi?
Scusa il commento lungo...
ciao!
Vero quel che dici. E' che sono sempre preso dall'ansia di dire cose interessanti e giuste e spesso questo non è la cosa principale. Se si presenta la grande umanità di Gesù si può anche capire la sua grandezza e anche ciò che dobbiamo fare per imitarlo.
Sul tabernacolo: non ci avevo mai pensato, figurati. Io stesso non ci faccio molto caso. Mea culpa.
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