24 febbraio 2010

emergenza al centro d'ascolto

Ieri mattina era giornata di apertura del centro d'ascolto e alla fine i volontari erano stremati dal flusso di gente che è venuta a chiedere un aiuto. Ora è stata convocata una riunione di emergenza per decidere come comportarci. Alla faccia di chi dice che la crisi economica è ormai alle spalle. E' realmente una decisione delicata sapere chi va aiutato e in che misura, date le scarse disponibilità finanziarie: la nostra zona poi è particolarmente interessata dalla povertà e le richieste sono continue, anche a me personalmente.
Nello stesso tempo la tentazione dell'efficienza burocratica è forte: decidere regole, applicarle con giustizia, fare in modo che le risorse in soldi e cibo vengano redistribuite nel migliore dei modi. così come è forte la tentazione di fermarsi a cercare le responsabilità. E invece risuonano forti quelle frasi del Vangelo in cui Cristo si identifica con i poveri, in cui si dice che saremo giudicati sul modo con cui avremo trattato coloro che erano in necessità, in cui Cristo stesso si presenta come povero, nato povero, morto abbandonato, esaltato dal Padre proprio perché si è abbassato fino all'ultimo gradino. Brutta storia il Vangelo.

Etichette: , ,

3 Commenti:

Alle 27 febbraio 2010 alle ore 23:31 , Anonymous Stefano ha detto...

ciao Dino!

Caspita, questo post è davvero difficile, almeno per me, perchè mi rendo conto che ho cose superflue in casa, cui potrei rinunciare...

ti chiedo alcune cose:
_le risorse a disposizione sono sufficienti a garantire poco a tutti, o il poco è davvero troppo poco?
_chi chiede aiuto, ha già rinuciato a tutto il superfluo o chiede aiuto per non peggiorare il proprio stile di vita?
_servono soldi o anche beni di altro tipo? tornerebbe utile una raccolta di beneficienza?

ciao!

 
Alle 2 marzo 2010 alle ore 08:57 , Anonymous Anonimo ha detto...

ti rispondo un po' in ritardo...:
- eh sì, è proprio troppo poco: spesso riesci a dare un buono spesa di 50 euro per 2-3 mesi...
- qualcuno non si sa come viva, soprattutto ora che molti perdono il lavoro. In passato sì qualcuno faceva spese assurde e poi si trovava senza soldi: più che malafede era incapacità di gestire il proprio bilancio. Ma adesso è tutto cambiato...
- serve tutto: soldi, beni, tempo per il volontariato per andarli a trovare a casa. Una parte del bilancio parrocchiale va già per il centro d'ascolto (soprattutto le questue che si raccolgono durante i funerali) e il Fondo in Memoria di don Giacomo va già in buona parte per quello. Inoltre una volta al mese si fa la raccolta viveri in chiesa.
Ma sembra un pozzo senza fondo...

 
Alle 26 marzo 2010 alle ore 15:54 , Anonymous Anonimo ha detto...

ciao Dino,
ho cominciato anch'io dallo scorso anno a dare una mano "privatamente" ad una mamma ed un bimbo, compagno di scuola di mia figlia, facendogli ogni tanto la spesa e pagandogli, per ultimo, una bolletta della luce perché erano già pronti a tagliare i fili (la mamma mi ha detto che gli hanno già tagliato il gas perché avevano un debito di 7.000 €...non so come sia possibile!!!) ...il papà è in carcere da luglio (e non è la prima volta) e la mamma non ha lavoro (quando ne trova uno la cacciano praticamente subito)...vivono già nelle case ATC in un alloggio che, francamente, è troppo grande per le loro esigenze...
Il punto è che, osservandoli meglio e più da vicino, mi accorgo che non si privano di nulla e non tentano neanche di fare un pò di economia: sono dotati di computer e di accesso ad internet (il bimbo è pure su facebook!! porcaccia: ha 9 anni), tv e luci sempre accese, telefonino anche al bimbo (oltre al Nintendo, Playstation, figurine...) e altri piccoli dettagli...ma la mamma è sempre lì che piange miseria.
Si è già rivolta ala Caritas, al Centro d'Ascolto, alla mensa dei poveri, ma recrimina sempre su ciò che le danno e accusa chi distribuisce i viveri di favorire gli extracomunitari e di non considerare gli italiani.
Mio marito storce sempre il naso quando lo avviso delle spese extra che faccio per loro e mi dice che sono tonta e che ormai loro hanno capito che lo sono e mi faccio abbindolare da qualsiasi cosa dicano...e pago!
Io non so più come procedere...è difficile giudicare il vero stato di indigenza, specialmente quando chi dice di esserlo si comporta come se niente fosse.
Aiuto: che faccio?
ciao

 

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page