14 marzo 2010

sulla figura del prete

Ieri due episodi mi hanno "interpellato". Ieri mattina in chiesa è passato un mio coetaneo che, partendo dal domandarmi i motivi per cui ero diventato prete, è arrivato a esprimere il desiderio di una fede forte che possa dare un orientamento a una vita ordinaria spesso confusa e frammentata. Mi ha fatto capire che era colpito dal fatto che qualcuno senza secondi motivi si dedicasse a tempo pieno alla fede propria e degli altri in risposta a quella che lui definiva "una cosa interiore".
Ieri sera poi c'è stata l'ordinazione sacerdotale di Luigino Trinchero, un seminarista che aveva fatto servizio per un anno anche da noi. Uno dei cugini ci ha detto che erano presenti anche i suoi datori di lavoro (prima di entrare in seminario lavorava in una ditta), perchè la sua scelta aveva colpito un po' tutti coloro che lo conoscevano da vicino.
Queste e altre cose simili mi fanno pensare a come possa sembrare rivoluzionaria oggi la decisione di entrare in seminario e di diventare sacerdote, visto che molte volte uno la sua vita magari se l'era già impostata diversamente. Inoltre mette un po' di brivido pensare che le aspettative nei tuoi confronti sono normalmente molto alte, troppo alte e che in verità se non tieni conto che tu sei come gli altri le tue fragilità interiori rischiano di farti soccombere.

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