14 aprile 2010

benedetto XVI e la pedofilia

Questa mattina sul sito della Stampa ho visto il video dell'intervista di Giacomo Galeazzi, vaticanista della Stampa, che presenta il suo libro su Giovanni Paolo II e Wanda Poltawska. In quel video Galeazzi parla anche dello scandalo dei preti pedofili e fa un'analisi che condivido in pieno. La sostanza è questa: il gran polverone sollevato non è tanto l'effetto di una campagna scandalistica o di complotti segreti (quello al massimo è un effetto secondario) ma l'effetto del coraggio di Benedetto XVI di tirar fuori un problema che Giovanni Paolo II non ha affrontato (o non ha voluto affrontare?) lasciandolo incancrenire. Pertanto il polverone poteva essere ampiamente previsto e non è una sorpresa. L'atteggiamento di coraggiosa umiltà del papa è d'altra parte coerente con la sua posizione dura sul problema già negli anni in cui era prefetto alla Congregazione della Fede. Se questo fosse vero (e prima o poi lo sapremo, quantomeno quando si scriverà la storia di questi giorni convulsi) ci farebbero una magra figura sia tutti i media che sono andati a ripescare roba vecchia per dar contro al papa, sia tutti quei collaboratori di Benedetto XVI che pensano di rendere un servizio alla chiesa continuando ad agitare le acque e dando materiale nuovo di polemica ai media stessi. Coraggio, silenzio e desiderio di purificazione sono forse gli atteggiamenti migliori, come ha mostrato recentemente il vescovo di Teramo che si è trovato a gestire una vicenda simile riguardante un sacerdote della sua diocesi.

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