04 aprile 2010

pasqua

E così pian piano siamo giunti a Pasqua. Mentre cercavo qualche idea per l'omelia non riuscivo a togliermi dalla testa le parole di S. Paolo: se Cristo non fosse risorto, vana sarebbe la vostra fede. E mi chiedevo che razza di esperienza doveva essere stata quella di Paolo per dire una cosa simile. Noi più che parlare della resurrezione come vita dopo la morte non sappiamo che dire, ma Paolo non aveva in mente quello. Già: se la realtà di Dio è un mistero, ancor più la resurrezione di Gesù è misteriosa: non si capisce che razza di effetti possa avere sulla vita quotidiana. Che direste voi?

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1 Commenti:

Alle 11 aprile 2010 alle ore 00:02 , Anonymous marilena ha detto...

Cerco di rispondere provando a mettermi nei panni di San Paolo, ma non è una cosa semplice...San Paolo ha una personalità molto complessa e poi, indipendentemente da questo, è sempre molto difficile 'mettersi nei panni degli altri'.
Paolo è appassionatamente innamorato di Cristo. Cristo è entrato prepotentemente nella sua vita, il suo amore lo ha trasformato e lo porta a dire: 'Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me'.
Il sapere che Cristo è risorto e nulla (nè vita, nè morte, nè alcuna altra cosa) potrà mai separarlo da questo amore lo riempie di gioia ed è una gioia che non può contenere.
Se Cristo è risorto vuol dire che è per sempre, che il suo amore è per sempre e che le sue promesse sono per sempre.
Paolo dice: 'Per me vivere è Cristo'; forse per noi è un po' difficile da capire perchè non siamo così tanto innamorati di Cristo...almeno non quanto Lui è innamorato di noi.

 

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