24 gennaio 2012

la pena del contrappasso

Giusto ieri mi ero lasciato andare ad un commento qualunquistico sulle proteste delle varie categorie sociali e oggi scopro che il camionista rimasto morto durante il blocco ad Asti è della mia parrocchia e io conosco un po' moglie e figlio. Così sono obbligato ad uscire fuori dal qualunquismo e a vedere la situazione dalla parte di un padre di famiglia che protesta per la sopravvivenza e che, pur essendosi lasciato prendere dalla rabbia, ne ha pagato un prezzo molto troppo alto.
Realmente è come la pena del contrappasso: un giudizio freddo e formale non può che essere punito con l'obbligo di entrare in un contatto umano e di stare con i piedi per terra...

2 Commenti:

Alle 25 gennaio 2012 alle ore 15:51 , Anonymous Anonimo ha detto...

"Non esprimere mai un giudizio su una persona senza aver provato a camminare per almeno ventiquattr'ore nelle sue scarpe".
Già sentita?

 
Alle 26 gennaio 2012 alle ore 08:47 , Anonymous Anonimo ha detto...

mi sono dato doppiamente la zappa sui piedi... quella frase l'avevo citata nell'omelia di domenica scorsa...

 

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