05 settembre 2012

due anime della spagna

Mentre con affanno cerco di recuperare l'arretrato di riviste varie, mi capita il numero di Luoghi dell'Infinito di giugno 2011, tutto dedicato alla Spagna in vista della Gmg di Madrid. E in un articolo di Franco Cardini rifletto su una sua affermazione: la Spagna vive il cattolicesimo spaccata in due, tra coloro che sono attaccati alle tradizioni e vivono una fede quasi urlata e coloro che sono pesantemente anticlericali. Sembra non ci sia spazio per una posizione intermedia.
Possono essere anche due dimensioni che convivono dentro ciascuno: il desiderio che la Chiesa riaffermi la sua forza e il senso di profonda critica per la sua difficoltà ad aprirsi alla sensibilità moderna. Magari in qualcuno prevale più un polo che l'altro, ma ricorda il passaggio dell'adolescenza: i genitori che vorrebbero portarti in vacanza con loro come è sempre stato e tu non vuoi e nello stesso tempo la critica quando i genitori non ti apprezzano e non ti sostengono come tu vorresti.
La Spagna ha avuto "genitori" cattolici perfino autoritari e per diventare adulta se ne deve sbarazzare con forza per tenere poi i valori che essi hanno incarnato. L'Italia invece ha avuto "genitori" cattolici tutto sommato benevoli che hanno permesso loro diverse cose e allora il conflitto non si è così acceso. Ma si fa più fatica a diventare grandi, specie dove la benevolenza ha perso per strada l'autorevolezza.
p.s.: veramente coloro che fanno forza sulla tradizione cattolica italiana come strada per accendere la fede ricordano i genitori che rimpiangono i bei tempi delle vacanze tutti insieme in famiglia, magari in un bell'albergo con la propria spiaggetta mentre i figli sognano gli orizzonti sconfinati del globo terrestre...

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