09 novembre 2012

la fede semplice

Un'altra chicca della benedizione delle famiglie, questa volta che illumina bene la "fede dei semplici", anche se confina con la superstizione... Anziana malata che visitiamo tutti i mesi e che ha una fede molto grande. Racconta di suo nipote con famiglia in ristrettezze economiche che non può comprarsi il completo per la scuola. Allora va a giocare un euro alle slot-machines dopo aver pregato intensamente e fatto voto di andare a messa almeno per quattro domeniche. Vince. Ne ha per comprarsi il completo e il resto lo distribuisce ai genitori, alla nonna e alla zia. La nonna gli ricorda il voto e lui lo mantiene. Gli piace la messa... e continua a partecipare anche oltre il mese "dovuto".
Mi immagino il Signore che si fa qualche risata e che non disdegna la situazione. Se non lo fa lui, non lo faremo certamente noi...

2 Commenti:

Alle 9 novembre 2012 alle ore 15:41 , Anonymous Anonimo ha detto...

Mi viene in mente quella storiella che racconta Anthony de Mello, nel suo “Messaggio per un’aquila che si crede un pollo”.
Si racconta di un uomo continua a chiedere a Dio di poter vincere alla lotteria. Alla fine Dio, stufo delle incessanti richieste, gli risponde:
“Va bene, ti farò vincere alla lotteria, ma tu almeno compra il biglietto!”

Il brano precedente e quello che segue li avevo già scritti in risposta ad un tuo post di qualche mese fa e qui cade a fagiolo!

"Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Poiché tutti coloro che chiedono riceveranno"

Siamo nell'anno della Fede e non ho mai capito, però, la contrapposizione della "fede dei semplici" a quella dei "colti e dei teologi" e la presa in giro di queste "piccole superstizioni": come si fa a definire oggettivamente quale sia la più corretta?
Non è scritto forse che "la fede dei semplici che abbatte i falsi dèi" e "la fede dei semplici è la vera saggezza"?

 
Alle 10 novembre 2012 alle ore 14:41 , Anonymous don dino ha detto...

infatti la mia era una compiuta ammirazione per la fede dei semplici...
ma c'è la liturgia di domani che ne parla a piene mani

 

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