27 ottobre 2012

bella sta scritta

No comment. Mi ha colpito assai. Si trova al Forte Giaure al di sopra del Colle di Tenda verso la Rocca dell'Abisso.

4 Commenti:

Alle 2 novembre 2012 alle ore 15:14 , Anonymous Anonimo ha detto...

“Eppure gli uomini vanno ad ammirare le vette dei monti, le onde enormi del mare, le correnti amplissime dei fiumi, la circonferenza dell'Oceano, le orbite degli astri, mentre trascurano se stessi. Non li meraviglia ch'io parlassi di tutte queste cose senza vederle con gli occhi; eppure non avrei potuto parlare senza vedere i monti e le onde e i fiumi e gli astri che vidi e l'Oceano di cui sentii parlare, dentro di me, nella memoria tanto estesi come se li vedessi fuori di me.„
Sant'Agostino

 
Alle 2 novembre 2012 alle ore 16:13 , Anonymous Anonimo ha detto...

o bella e da dove è tratto questo passo?

 
Alle 3 novembre 2012 alle ore 09:12 , Anonymous Anonimo ha detto...

L'ho sentita ieri al termine di una trasmisione sui viaggi, m'è piaciuta e sono andata subito a cercarla per avere la versione completa (anche se, in verità, ne ho trovate tantissime e diverse l'una dall'altra...credo i soliti problemi di traduzione!!):
dovrebbe trovarsi nella "Confessioni" libro X...
L’impegno dell’uomo a tenere lo sguardo fisso verso l’esterno, quindi verso ciò che lo circonda, piuttosto che verso l’interno, quindi il suo animo è una costante tipica del mondo odierno. Questa citazione, seppure secolare, è estremamente attuale: il singolo non è portato a riconoscere la grandezza della propria anima e a capire che, anche se non la vediamo né la tocchiamo, essa costituisce l’essenza dell’essere umano. Quello che ognuno di noi ha la possibilità di scoprire internamente è senza dubbio qualcosa di misterioso che talvolta spaventa, ma nonostante ciò è un tesoro di inestimabile valore.
L’aspetto principale che dobbiamo focalizzare e interiorizzare è il fatto che da nessuna bellezza naturale né fenomeno per quanto incantevole e significativo sia può scaturire un appagamento che eguagli quella che è la scoperta del nostro io, della grandezza di noi stessi e delle potenzialità che ogni essere umano possiede.
Quando si tocca l’argomento della cura del sé il terreno si fa insidioso e scivoloso, perché vivano in una cultura dove persiste la concessione del guardare “fuori di sé” che prende il sopravvento, in quanto è considerato un aspetto peculiare che si verifica quotidianamente.
L’essere umano dovrebbe comprendere che prendersi cura di sé stessi è importante perché solo a partire dalla auto consapevolezza interna che potrà poi avvenire quello che è il supporto dei propri limiti, degli ostacoli,che la vita ci pone continuamente davanti,ma soprattutto ne deriverebbe del bene per gli altri.
Soddisfatto?

 
Alle 7 novembre 2012 alle ore 15:00 , Anonymous don dino ha detto...

solo in parte. Non è possibile guardare dentro di sé (dove si guarda?). E' il di fuori che fa da specchio e sono le relazioni con gli altri e con il mondo che ci costruiscono e ci danno indicazioni su ciò che il nostro cuore contiene.
D'accordissimo sulla diagnosi che oggi si cerca fuori per non guardarsi dentro, ma non che si possa guardarsi dentro senza attenzione al fuori.
Penso che s. Agostino possa permettersi tutta questa introspezione perchè si è abbondamente costruito con relazioni (anche positive) con gli altri.
Azzardo: forse quello che chiamiamo "relazione con noi stessi" è in realtà la relazione con Dio che illumina il nostro cuore. Perciò non esistono tre relazioni (con se stessi, con gli altri e con Dio) ma solo due...

 

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