19 gennaio 2013

una serata significativa

Ieri c'è stata in parrocchia una serata di musica  e preghiera intitolata "Popoli tutti lodate il Signore", con una parte legata ai temi dell'ecumenismo e una seconda parte ai temi delle migrazioni e alla presenza di culture diverse dalla nostra, pur nell'ambito della stessa fede. Bella, molto bella, di quelle che lasciano il segno per la semplicità, la varietà e l'incisività del messaggio. Animata da giovani e meno giovani. Significativo il fatto che alcuni evangelici si siano fermati ancora dopo a chiacchierare, segno di amicizie che si stanno costruendo dal basso.
Che dire?: il messaggio del Vangelo è troppo bello per essere semplicemente rifiutato, come tante volte si dice riferendosi alla società secolarizzata. Non bisogna credere alle tentazioni separatiste, individualiste e razziste.

2 Commenti:

Alle 20 gennaio 2013 alle ore 15:13 , Anonymous Anonimo ha detto...

leggesi anche, a pag. 18 della "Gazzetta d'Asti" del 18.01.13, l'articolo "La riflessione" a firma don Carlo Pertusati:<>

 
Alle 20 gennaio 2013 alle ore 15:14 , Anonymous Anonimo ha detto...

leggesi anche, a pag. 18 della "Gazzetta d'Asti" del 18.01.13, l'articolo "La riflessione" a firma don Carlo Pertusati:Sta crescendo l'amicizia tra i pastori e in generale tra i cirstiani delle diverse confesisoini e questo è certo un dato molto positivo...Ogni tanto, giovani di diverse confessioni si incontrano spontaneamente per condividere riflessioni a partire dalla Parola di Dio. Stiamo imparando a dialogare, partendo dall'ascolto e dalla conoscenza delle persone. E' un dialogo caratterizzato da stima e rispetto per un modo di credere che in parte coincide e in parte differisce. Ognuno fa esperienza di aver molto da imparare. Nell'ultima seduta del Consiglio Pastorale Diocesano, vi è stata una comunicazione di Maria Letizia Viaregno sulla nuova evangelizzazione, nella quale è stata posta una domanda interessante. il metodo che utilizziamo nel dialogo ecumenico non può aiutarci a capire come drovremmo dialogare con chi non partecipa alla vita della comunità cristiana?Penso che questointerrogativo sia pertinente. Se parliamo con un ortodosso o con un protestante, non immaginiamo che sia cattolico e non pretendiamo che lo sia! Questo ci permette di dialogare. Ma se parliamo con un cattolico battezzato che non frequenta la chiesa, noi spesso immaginiamo che la sua assenza sia una colpa e pretendiamo che debba tornare! Questo non ci permette di dialogare. L'ascolto, il rispetto, l'attenzione, la delicatezza, l'accoglienza, la simpatia che abbiamo verso i frateli di altre chiese, devonoessere le stese da offrire ai destinatari della nuova evangelizazione. Il Signore, infatti, non esige sacrifici, ma giustizia, bontà ed umiltà!

 

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page