25 marzo 2016

dimissioni

La messa crismale del Giovedì Santo è stata caratterizzata quest'anno dal passaggio di consegne del vicario generale dopo 15 anni (tre mandati) alla vigilia del compimento dei 75 anni. Passaggio di consegne caratterizzato dalle dimissioni spontanee, che hanno dato la possibilità di una sostituzione. Il Vescovo ha sottolineato il valore del dare le dimissioni, cosa non scontata viste altre situazioni non propriamente felici a causa di "inamovibili". Mio padre avrebbe detto "ha fatto solo il suo dovere", con quell'espressione che da piccoli ci faceva indispettire quando a noi sembrava di fare grandi cose.
In fondo dopo papa Benedetto (il suo sì, è stato un gesto grandioso e profetico) quell'idea per cui dare le dimissioni è un atto di debolezza e di viltà, mentre stare al proprio posto per decenni è segno di fedeltà e di tenacia non vale più.
Ci sono dimissioni che valgono oro e permettono ad una comunità di non diventare una palude e ci sono dimissioni che sono schiaffi in faccia. Ma ci sono anche situazioni di attaccamento al proprio ruolo e alla propria poltrona che sono segno di fedeltà alla missione e alla gente, altri che sono segno di pigrizia, di incapacità di cambiare e di presunzione.

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