20 aprile 2016

il peso del passato

Oggi sono andato a trovare un mio amico con un passato remoto psichiatrico, un passato prossimo completamente riabilitato e un presente nuovamente di buio. Da chiacchierone qual era, ora sotto l'effetto dei medicinali era quasi irriconoscibile. Ho avuto il doppio sentore:
- la fragilità umana, specie quando la malattia non è solo fisica. E' lui, ma non è più lui
- il peso del passato (e non solo sanitario). Ci si libera ma a volte il passato è più forte e come una zavorra ti riporta a terra, se non proprio rasoterra. Veramente in certi casi la salvezza è solo dall'alto e forse, in casi più estremi, la salvezza è solo nella promessa di una vita rinnovata. Strano: quanto più il peso del passato è consistente, tanto più la speranza travalica il mondo terreno. Chi sta bene tende a vedere poco lontano.

"Quando lo spirito immondo esce dall'uomo, si aggira per luoghi aridi in cerca di riposo e, non trovandone, dice: Ritornerò nella mia casa da cui sono uscito. Venuto, la trova spazzata e adorna.  Allora va, prende con sé altri sette spiriti peggiori di lui ed essi entrano e vi alloggiano e la condizione finale di quell'uomo diventa peggiore della prima". (Lc 11,24-26)

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