02 maggio 2016

eccoci di ritorno

Dopo otto giorni di route tra i monti dell'ovadese e il centro di Genova, si torna alla base. Porto a casa alcune impressioni che ribadiscono (se ancora ce n'era bisogno) alcune convinzioni che mi sto costruendo.
I giovani sono assolutamente sensibili alla questione della fede se non si parte dalla chiesa e dalla religione, ma dalla spiritualità. Nello stesso tempo hanno sete di risposte e di confronto sulla chiesa e sull'istituzione, basta che non si chieda loro di intrupparsi e si dia il beneficio di inventario. Non hanno perso la voglia di futuro e la combattività, la voglia di vivere e il "buon cuore" verso gli altri.
Ma non è che tutto questo dipende dal fatto che quella scout sia una gioventù "selezionata"? Certamente sì, ma è per dire che non è cambiato nulla nell'animo giovanile: sono cambiate solo le condizioni di vita decisamente più ostili nei loro confronti e la difficoltà degli adulti (del mondo ecclesiastico in particolare) a sintonizzarsi. Come ogni generazione che si rispetti c'è un gap anche se si pensava che non ci fosse vista la nostra democraticità e la nostra attitudine al dialogo. Beh, visto che noi siamo così allora i giovani saranno cosà.
sul monte Tobbio
al porto di Genova alle 23 dopo l'esperienza con i senza fissa dimora della comunità S. Egidio
"Godi, o giovane, nella tua giovinezza,
e si rallegri il tuo cuore nei giorni della tua gioventù.
Segui pure le vie del tuo cuore
e i desideri dei tuoi occhi.
Sappi però che su tutto questo
Dio ti convocherà in giudizio.
Caccia la malinconia dal tuo cuore,
allontana dal tuo corpo il dolore,
perché la giovinezza e i capelli neri sono un soffio"

(Qo 11,9-10)

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