survival

Oltre a dare numerose informazioni utili per la vita all'aria aperta, è riuscito a trasmettere il senso del survival nella sua versione "non patologica": la capacità di dialogare con la natura senza violentarla e senza sacralizzarla, la capacità di essere sul "qui e ora" in ogni momento, la capacità di essere autonomi e previdenti, la capacità di farsi da soli le cose. Ma soprattutto il mettere in discussione uno stile di vita in cui tutto è già fatto e preconfezionato: dall'insalata già tagliata al tipo di scarpa in base all'uso che vuoi farne. E' vero: ci ingabbiamo da soli in schemi mentali, prodotti ultraspecializzati, percorsi ultradefiniti e perdiamo il senso primordiale della creatività, della capacità di adattamento e di prodotti che possano servire a più usi contemporaneamente. In questo il survival è una fisioterapia per persone ingessate da lungo tempo...
"E quando vi consegneranno nelle loro mani, non preoccupatevi di come o di che cosa dovrete dire, perché vi sarà suggerito in quel momento ciò che dovrete dire" (Mt 10,19)
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