21 febbraio 2017

ancora vocazione

Siamo stati domenica scorsa a casa Hesed, casa famiglia gestita da una coppia di terziari carmelitani. E' stata soprattutto lei a raccontare la sua esperienza, visto che con i giovani si stava ragionando in questi mesi sulla figura femminile nella Bibbia. Ha spiegato proprio bene le cose: una vocazione all'accoglienza di adolescenti in difficoltà che parte da lontano, visto che era segretaria d'azienda, senza neanche il diploma. Si fa strada attraverso l'animazione in oratorio, poi qualche progetto di pittura nelle scuole, poi uno stile di "casa aperta" ai ragazzi che andavano a trovarli sentendosi a casa loro. Fino al grande salto e la creazione della casa famiglia. Una vocazione è proprio così: parte da lontano e poco alla volta si fa strada in ogni modo senza "imporsi".
Nei giorni scorsi si parlava della scarsità delle vocazioni sacerdotali: la bellezza di questa vocazione laica mi convince ancora di più che forse il Signore non ha più bisogno di molti sacerdoti (il minimo vitale, giusto per i sacramenti). Ormai la riflessione sul valore della vocazione non è più il caso di farla sui sacerdoti come una volta, quando colpiva il fatto che un giovane dedicasse la propria vita a Dio: anche i laici hanno vocazioni di tutto rispetto e di grande "stravolgimento".

"Samuele rispose subito: «Parla, perché il tuo servo ti ascolta»." (1Sam 3,10)

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